Il Bosco Selva è considerato il “polmone verde” di Alberobello ed è a soli 800 metri dal paese, costeggiando i Trulli del Bosco. La sua estensione, pari a una superficie di 45 ettari, libera in un anno più di 920 tonnellate di puro ossigeno, rivelandosi nel territorio un oasi naturale unica per la sua biodiversità e, secondo recenti studi, un contenitore di aria purissima nella regione. La riserva si presenta inoltre come un vero e proprio parco con innumerevoli sentieri percorribili a piedi o in bici, aree giochi per bambini e picnic all’aperto.
La storia
Divenuta “Oasi di Protezione della Flora e della Fauna Bosco Selva” del Comune di Alberobello nel 1985, la storia di questa zolla di terra verde è stata sorprendentemente legata sin dalle origini alla storia del suo territorio.
A provarlo sono gli antichi muretti a secco (parieti), i crateri delle carbonaie, i recinti in pietra (jazzi) usati dai pastori per custodire i loro greggi. Ma la memoria di questo luogo, si spinge ancora più indietro nel tempo.
Percorrendo i sentieri e inoltrandovi nella vegetazione, provate ad immaginare come potevano presentarsi le colline di Alberobello prima della sua fondazione: una fitta selva boschiva di conformazione carsica e petrosa, attraversata da sentieri erbosi utilizzati per collegare i villaggi vicini. La stessa radice etimologica del nome “Alberobello”, potrebbe trarre origine da un antico panorama formato da vetusti alberi di querce bellissimi, gli: “arboris belli”.
Fauna e flora
È il particolare micro-clima a rendere l’oasi “Bosco selva” un ambiente ideale per la sopravvivenza di molte specie faunistiche e vegetali, tipiche dell’area Mediterranea.
Il manto boschivo è formato principalmente da alberi di fragno, leccio e roverella (elementi tipici all’interno del paesaggio pugliese) ma vi crescono anche perastri, olivi selvatici, nespoli, allori e pruni. Tra gli arbusti bassi compaiono i corbezzoli, la Berretta del Prete, i lentischi profumati, i delicati cisti, e in primavera i biancospini fioriti. Mentre più sotto tra variopinti licheni strisciano asparagi, rovi, pungitopo, crochi e fragole selvatiche.
Per gli appassionati di erbe e decotti naturali, non sarà difficile riconoscere la melissa, il timo, la ruta, il mirto, il serpillo, la camomilla, il cardo, il mentaccio e tante e tante altre varietà per un luogo frequentato un tempo dalle guaritrici della medicina contadina.
Tra rami e cespugli, avrete la possibilità di ascoltare più di trentasette tipi di uccelli presenti nel bosco e magari scorgere in volo un’ upupa, una gazza, una ghiandaia, una capinera, un gheppio, un falco, una civetta o un gufo notturno.
Altrettanto numerosi sono gli animali di terra che trovano riparo nella boscaglia. Come la volpe, il tasso, il riccio, la talpa, la donnola, la faina, i rospi negli stagni, la circospezione dei rettili assolutamente innocui: il colubro nero o leopardino, la biscia d’acqua, lo scinco, o una pacifica lucertola. Solo alla vipera schiva occorre fare attenzione, ma anche queste arricchiscono la biodiversità di questa piccola oasi.
David Le Breton
Nel Bosco Selva si snodano fino a dodici sentieri guidati, di media e piccola distanza, ombreggiati, sterrati e puliti nel loro percorso.
È l’ideale:
- per chi pratica jogging e non vuole perdere l’allenamento neanche in vacanza.
- per chi ama la mountain bike e desidera avventurarsi in nuovi percorsi dal manto sterrato.
- per chi desidera concedersi una rilassante passeggiata da solo o in compagnia.
- per chi volesse concedersi una passeggiata istruttiva nel bosco e fra i suoi segreti (piante, nomi, e tracce di animali) possiamo richiedere una guida fra natura e poesia.
- Per le famiglie con bambini che troveranno un parco giochi all’ombra, tra i pini, a pochi metri dal bosco, con diverse tipi di giostre, e pratici tavolini per rifocillarsi con un buon picnic all’aria aperta.