TRULLI DEL BOSCO

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La mia Puglia in una settimana!

La  fantastica esperienza in Puglia della blogger inglese Annie,  tra utili consigli e meravigliose descrizioni dei luoghi. Buona lettura!

Aspettavamo questa vacanza ormai da tempo.

Dopo le prime immagini, durante un documentario televisivo, io e mio marito non avevamo più dubbi, il nostro prossimo viaggio estivo sarebbe stato in questa regione del Sud Italia, autentica e per gran parte rimasta inesplorata da un turismo di massa: la Puglia.

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Abbiamo scelto un luogo come base per esplorare la regione che fosse sia rilassante sia strategico per le distanze.

Ecco le tappe del nostro viaggio: Alberobello, Locorotondo, Martina Franca, Cisternino, Matera, Castellana Grotte, Monopoli, Polignano a Mare, La valle degli ulivi secolari, Ostuni e Lecce.

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1° Giorno: Arrivo a Bari

E così, eccoci, atterrati in un ancora lucente pomeriggio dei primi di Giugno, all’aeroporto di Bari (Karol Woytila), e diretti con tutta la famiglia (e con la macchina noleggiata sul posto) verso il nostro b&b “Trulli del Bosco”, prenotato in anticipo questo inverno.

Ci si impiega circa un’ora di macchina dall’aeroporto e la strada è agevole e indicata. Una volta ad Alberobello, seguiamo le indicazioni del gps e ci immergiamo nella campagna pugliese

Il paesaggio è idilliaco: colline tappezzate di ulivi, e fazzoletti di terra rossa appena arati.

La strada per arrivare al nostro trullo (la casa di pietra, tipica pugliese) è contornata da due file di muretti a secco e un bosco di querce che straborda lungo il cammino.

Arriviamo e ci sentiamo incredibilmente come a casa.

Sarà stato forse il caloroso benvenuto della famiglia di Andrea (proprietari dei trulli), o l’affetto innato del cane Francesca, o la cena deliziosa, servita al tramonto, a base di erbe selvatiche e pasta fatta in casa: ma è stata una delle migliori anticipazioni della nostra vacanza in Puglia.


2° Giorno: Alberobello

Per chi viene dalla città, non è facile abituarsi ad una pace così. Erano forse mesi che a causa del lavoro non mi svegliavo più a quest’ora… persino i bambini dormono.

Il buongiorno italiano si nota subito da una buona tazzina di caffè espresso fatta alla macchinetta, una coppa di frutta fresca e la crostata fatta in casa dalla nonna! Gnammy

L’aria è carica d’ossigeno e il caldo è mite. Decidiamo di passare la prima mattinata nella struttura. E così mentre i bambini fanno il loro primo bagnetto in piscina col papà, io mi distendo sulla sdraio leggendomi un buon libro.

Nel pomeriggio esploriamo la zona e andiamo ad Alberobello: famosa per i suoi trulli Patrimonio Mondiale Unesco.

Arrivati nel centro storico, parcheggiamo (2€ h), ed esploriamo a piedi il paese gustando il nostro primo gelato in mano..

L’ architettura dei trulli è suggestiva. Ti ritrovi in un contesto fiabesco ed esotico, che non sai con precisione localizzare. I trulli sono monumenti che avvicinano terra e cielo, nati sulla roccia e costruiti con lastre di pietra calcarea sovrapposte a secco.

Un vero capolavoro  della cultura arcaica che è sopravvissuta silenziosamente fino ai giorni nostri.

La zona più famosa di Alberobello, “Zona Monti”, è graziosa ma vi consigliamo di passeggiare nel più tranquillo e meno turistico quartiere “Aia Piccola”.

Alla fine del tour, godetevi lo spettacolo dalla “Zona Panoramica” al tramonto. Qui, capirete bene perché Alberobello sia una meta che non dovrete assolutamente perdere nella vostra vita.

Scesa la sera, cominciamo ad avere fame e decidiamo di andare ad un ristorante da molti consigliato ad Alberobello: La Nicchia.

L’esperienza di mangiare in un ristorante a trullo è favolosa. All’interno i tavolini sono amorevolmente accucciati tra le “nicchie” e l’ atmosfera è intima e rilassante. Decidiamo di prendere uno dei piatti migliori, consigliati dalla gentilissima propietaria: tortino di fave e cicorie, e grigliata mista di carne. Non potevamo chiedere di meglio! La Puglia ci ha preso davvero per la gola…

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Tornati ai nostri amati trulli, la sera si appresta lentamente a venire e noi ci rilassiamo fuori, con il suono regolare dei grilli e il barlume tenue delle candele accese per l’occasione.


3° Giorno: Locorotondo, Martina Franca, Cisternino

Sono pochi i luoghi in cui puoi avere per colazione uova fresche appena raccolte dal pollaio!

Oggi sveglia più presto del solito e, una volta pronti, incontriamo Andrea che ci consiglia di visitare alcuni villaggi nei dintorni. Sono tre le perle bianche della Valle d’Itria: Locorotondo, Martina Franca e Cisternino.

Così, ci dirigiamo verso Locorotondo, a solo 10 km da qui.

Il centro storico si presenta con stradine estremamente pulite e lastricate di pietra. Dai balconi cadono rigogliosi fiori di ogni genere (di cui scopriamo esserci anche una competizione!), e le case hanno un tipico tetto a volta, detto nel dialetto locale: cummers.

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Ma ciò che vi rimarrà più impresso, sarà il bagno accecante della calce viva sui muri di questo villaggio e solo la vista meravigliosa e colorata della Valle D’Itria, scorta da uno dei suoi punti panoramici, potrà asciugarvi da tutto questo splendore.

 

Lasciata la prima perla, ci mettiamo alla volta di Martina Franca.

Ci piace consigliarvi di percorrere tra i due villaggi non la strada principale, ma quelle secondarie tra la campagna: si allunga un po’, ma gli occhi vi ringrazieranno!

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Martina Franca è il paese più grande rispetto a quelli limitrofi, comoda per lo shopping, ma con un centro storico tra i più originali della zona. Qui regna il Barocco! Vi basterà osservare la cattedrale di San Martino per restare affascinati da uno degli esempi più alti di questo stile.

I vicoli sono un labirinto simile ad una medina araba, solo perdendosi si ha l’impressione di come questo agglomerato di case si sia potuto conservare nel tempo: le vecchiette sedute davanti alle porte di casa a contemplare i passanti, le finestrelle votive dei santi riposte tra gli angoli dei quartieri e i vicoli, così stretti, da passarci una persona per volta…

I bambini sono stanchi e soprattutto affamati. Ci imbattiamo, così, quasi per caso in Gaonas, un ristorante nel cuore di Martina Franca. Il giovane e simpatico proprietario, nonché chef del locale, ci propone un menu di degustazione davvero invitante. Le portate sono di una raffinatezza estetica unica, delle vere opere d’arte, e il loro gusto non è da meno, qui, la cucina tradizionale è resa sublime. Insomma, a Martina Franca esiste il paradiso del gusto!

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Nel pomeriggio, finiamo il nostro Tour della Valle d’Itria a Cisternino: parcheggiamo la macchina poco fuori dal centro  e passeggiamo spensierati tra le decine di vicoli silenziosi e dai nomi incomprensibili in dialetto locale: “u panténe”, “bère vecchie”, “scheledd”…


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Sarà ancora bianco il colore che inonderà i vostri occhi, ma ogni paesino ha la propria originalità: qui, tra porte e finestre, ci sono dettagli di blu a contornare questo incanto.

 

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Cisternino è famosa anche per le tante macellerie che la sera si trasformano in veri e propri ristoranti all’aperto, con i tavoli a lume di candela disseminati lungo i vicoli e la carne fresca che si può scegliere direttamente al bancone (compreso la carne di coniglio e cavallo!).
Ma la Puglia ci aiuta a distendere la mente e a rallentare il ritmo delle nostre gambe cittadine. Così, ci fermiamo in uno dei tanti caratteristici bar per un aperitivo lungo il lato panoramico del paese. E con davanti la Valle d’itria punteggiata di tanti piccoli trulli al tramonto e alle labbra un buon calice di vino, rosso, come questo cielo, non possiamo che contemplare questo spettacolo per gli occhi con infinita serenità.


Nella seconda parte vi racconteremo il nostro viaggio a: Matera, Lecce, le città di mare della costa Adriatica, Le chiese rupestri, lo Zoo safari e